La chirurgia refrattiva e la sua pratica per la cura dei pazienti

In molti, da quando si sono sottoposti alla chirurgia refrattiva, adesso vedono di nuovo bene!

Chi soffre di difetti visivi più o meno gravi come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo, subisce un netto peggioramento nella qualità della vita. Al fine di non dover più portare gli occhiali molti decidono prima o dopo di sottoporsi a una visita specialistica presso un centro specializzato per capire se si è idonei ad affrontare un intervento di chirurgia refrattiva. La chirurgia refrattiva è un particolare intervento che viene comunemente effettuato per correggere i vizi refrattivi dovuti a un difetto di focalizzazione delle immagini sulla retina intervenendo direttamente sulla cornea. I difetti che si possono correggere con la chirurgia refrattiva sono la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo e la presbiopia ed è possibile operare con diversi tipi di intervento che si dividono tra chirurgia corneale e intraoculare.

Chiaramente spesso difetti di forma non gravissima possono essere corretti utilizzando occhiali o lenti a contatto ma nel caso di vizi refrattivi gravi o sbilanciati tra un occhio all’altro ecco che ricorrere alla chirurgia refrattiva diventa l’unica soluzione possibile. Ad esempio ci sono anche persone intolleranti alle lenti o che non possono utilizzare occhiali per motivi lavorativi, e anche in questo caso l’unica possibilità è sottoporsi a un intervento di chirurgia refrattiva. Prima di decidere il modo migliore di intervenire comunque il paziente deve prima farsi valutare il difetto refrattivo da un oculista che dovrà raccogliere una serie di dati mediante alcuni esami come la misurazione del difetto visivo, la topografia corneale, la pachimetria (la misurazione dello spessore corneale) e il diametro della pupilla sia in dilatazione che non. Ormai gli interventi di chirurgia refrattiva sono potenzialmente definitivi anche se in molti casi è necessario un periodo di assestamento di qualche mese prima di una completa guarigione.

Prima di effettuare l’operazione di chirurgia refrattiva cosa occorre fare?

Gli esami assolutamente indispensabili che sono necessari all’oculista per capire il modo migliore di intervenire sono anche la Biometria con IOL Master, il Test di Schirmer, la Tomografia corneale con Orbscan, il Test della dominanza oculare, il riconoscimento irideo con aberrometro Zywave, la Pupillomatria e la misurazione del difetto refrattivo. Prima di sottoporsi materialmente a un esame per valutare un intervento di chirurgia refrattiva il paziente deve sospendere almeno due settimane prima l’uso di lenti a contatto. Tutti gli esami comunque vengono condotti solo da tecnici specializzati che peraltro forniranno al paziente tutte le informazioni dettagliate sulla sua situazione clinica e sull’eventuale difetto riscontrato. Prima di eseguire l’esame della parte posteriore dell’occhio l’oculista instilla al paziente alcune gocce di collirio per dilatare la pupilla e ottenere tutti i dati necessari. Solo dopo aver terminato tutti gli esami del caso il paziente viene informato dettagliatamente dall’oculista circa lo stato di salute del suo occhio, la possibilità di sottoporsi all’intervento, le modalità dello stesso e la tecnica migliore da utilizzare sulla base del singolo caso. La chirurgia refrattiva corneale ad esempio consiste nel correggere i difetti refrattivi del paziente mediante il rimodellamento della cornea, e in questo modo diventa possibile migliorare la vista del paziente in modo concreto e correggere definitivamente il difetto di refrazione. Si tratta in questo caso di interventi poco invasivi che possono essere effettuati in anestesia locale e quindi senza necessità di lunghi e fastidiosi ricoveri in strutture ospedaliere.

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